Tuscania alla ribalta (1996)
Parte martedi’ prossimo il programma di Tuscania Festival, appuntamento con il teatro contemporaneo diretto da Simonetta Lux, Lorenzo Mango, Marcello Sambati. Gli spettacoli, in scena dal 10 al 15 settembre, si svolgeranno nei vicoli, nelle torri, nei cortili di questa cittadina che e’ un vero e proprio teatro naturale. E che ha affascinato anche registi cinematografici come Pier Paolo Pasolini che qui ha girato “Uccellacci, uccellini”, Orson Welles che la scelse come sfondo per il suo “Otello”, Liliana Cavani che vi ha ambientato “Francesco”.
Il Tuscania Festival inizia con due spettacoli di danza. Il primo, “Amor, cristal y piedra” e “Figure sonore”, e’ uno studio coreografico realizzato da Silvana Barbarini su una partitura originale di Luigi Cinque. Il secondo, rievoca le opere di Fernando Pessoa (“Quattro lamenti” con Marzia Andronico e Massimo Corsaro) e della poetessa Alda Merini (interprete principale Mariagrazia Grassini). Ancora dedicata alla poesia la serata di mercoledi’ , con “Il fiore dei giorni”, che vede protagoniste le voci della nuova poesia italiana, da Attanasio a Caporali, da De Angelis a Mussapi. Nella stessa serata, Silvana Barberini propone “Parole per musica”, un lavoro che . sottolinea l’ autrice . si ispira alle statue della Lunigiana. Tiziana Colusso interpreta in un monologo, “Ars fulguratoria”, il leggendario personaggio di Vegoia, veggente etrusca. La giornata di giovedi’ e’ consacrata a tre esperimenti sonori firmati da Mario Ciccioli, Fabrizio Crisafulli, Marco Ariano, Paolo Innarella, Antonio Iasevoli. Il 13 e’ in cartellone un convegno organizzato e promosso dall’ Associazione coreografi indipendenti, in cui si discuteranno le annose e irrisolte questioni dell’ universo della danza. La compagnia Dark Camera e il Laboratorio Metrodora presentano La lingua nova dove esplorano le relazioni sceniche tra interpreti, solisti e coro. Il 14 va in scena lo spettacolo “Dino e Sibilla” che vede protagonisti Emanuele Serpentini e Simonetta Venturini e fara’ rivivere l’ appassionato dialogo esistenziale tra Dino Campana e Sibilla Aleramo. Subito dopo, nel teatro Pocci, la performance degli attori indiani Parasmani Dasgupta e Rabindra Sangeest che, accompagnati dalle percussioni di Sudhangsu Das, eseguiranno musica vocale light classica dell’ India del Nord, composizioni di Rabindranath Tagore e canzoni popolari del Bengala. Gran finale, il 15, all’ anfiteatro romano con il gruppo folk “Irgoli” di Nuoro diretto da Salvatore Lai.
Corriere della Sera (8 settembre 1996)