Esitazioni (2016)

dove l’edera

intreccia il biancospino

il nostro fragile,
doloroso sentire

alla curva del sentiero arso

segno le perdite profuse
dell’inverno

non si può restare in una forma

si deve uscire, disporsi
al levarsi improvviso

di un vento che ci perde

sulle voci

quiete dello sfondo – cani, campane,
greggi –

lo stormo in fuga nell’azzurro
mi ha parlato di te

al ritorno dell’acqua
il bozzolo è strappato


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