Hotel Europa (2000)

«Hotel Europa» va in scena stasera all’ex Euraquarium di via Emilia Levante 144, la fabbrica dismessa costruita su progetto di Melchiorre Bega: ne abiterà gli spazi al piano terra e nell’interrato, fino al 30 settembre. «Hotel Europa», costruito attorno a un’idea di Chris Torch, regista svedese, e Goran Stefanovski, scrittore macedone, è una delle produzioni più significative di Bologna 2000, e si realizza in collaborazione con i festival di Vienna, Bonn e Avignone, città nelle quali è già stato rappresentato. È una testimonianza probabilmente irripetibile delle tensioni e della creatività che attraversano i paesi dell’Europa dell’Est: muovendosi tra le dieci stanze dell’«albergo degli sconfitti», costruito a immagine di quei centri d’accoglienza in cui trovarono rifugio i primi profughi alla caduta del muro di Berlino, il pubblico può assistere al lavoro di altrettanti artisti o gruppi dei paesi dal Baltico ai Balcani, artisti di teatro, di danza e delle arti figurative. Una stanza, in queste prime sere (lo spettacolo replica fino al 30) rimarrà vuota: avrebbe dovuto accogliere un’installazione del gruppo Skart di Belgrado, ma i tre componenti, designer e grafici, non hanno ancora ottenuto il visto d’ingresso in Italia: da quanto dichiarato dal console italiano a Belgrado, il visto dovrebbe essere rilasciato oggi. La parte “italiana” del lavoro è stata affidata a Boris Bakal: croato, Bakal vive e lavora a Bologna da 10 anni. Ha riunito con i propri compagni di Orchestra Stolpnik, attori di diversa provenienza: Rossana Piano e Angelo Pireddu hanno studiato e lavorato a lungo al Piccolo Teatro di Milano, Marcello Sambati è il fondatore di Dark Camera, Carolina Talon Sampieri è un’interprete storica del teatro della Valdoca. Guideranno il pubblico da una stanza all’altra e infine daranno vita a una loro stanza.
Repubblica — 20 settembre 2000


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