Le Madri e gli Eroi: successo all’Uliveto (TRCgiornale.it – 2008)
Successo all’Uliveto per le “Annunciazioni”, proposte in due diversi lavori e in otto rappresentazioni dalla “Compagnia di Serena” e dall’ “Associazione Dark Camera”. Dopo le Madri, sabato e ieri sera, sono statigli Eroi a condurre gli spettatori nel mondo del mito e delle storie dell’umanità.
Una prova di grande forza rappresentativa, del sentire profondo e del saperlo esprimere fino a farlo arrivare alle corde giuste dello spettatore che entra nel vivo del tema, partecipa e si compenetra, a stento riesce a sottrarsi, ad allontanarsi dai silenzi notturni, dalle sagome scolpite degli ulivi, dal cielo cobalto e da chi con le parole, le musiche, le danze e le movenze ha creato questo mondo di umanità. Dopo le “Madri” , l’Uliveto accoglie gli “Eroi” che rivivono la loro fragile grandezza nelle figure femminili lacerate, ma forti nel loro dolore e nell’affermare la propria orgogliosa diversità.
Questa seconda proposta è più di una conferma del valore della scelta di Ettore Falzetti e Marcello Sambati e del gruppo di giovani che ha saputo davvero dare tutto. In essa, ancor più che nella rappresentazione delle madri, è stato raggiunto un equilibrio maggiore fra gli elementi che sono la forza di questo modo di vedere e proporre la rappresentazione dell’umanità. In primo piano le musiche con la conferma del valore assoluto di Gianni Bonavera e Giovanni Fusini che hanno saputo collegare le parole, i gesti, le movenze alla terra, alla natura del parco, agli ulivi, quasi a farli parlare ed uscire dai loro silenzi secolari. Una prova dunque di livello che ha ottenuto il successo del pubblico molto numeroso, che deve essere valutata anche per il grande lavoro di preparazione del gruppo e per la sua formazione culturale. Un’esperienza comune con i giovani in evidenza, ma con il “nostro coetaneo” Ettore Falzetti che ha saputo spendersi in una prova di grande espressività, intensa, dura e drammatica, vissuta fino alla lacerazione.
Un rammarico, quello di dover lasciare il luogo dei sentimenti e delle atmosfere dell’Uliveto , abbandonare il buio ed essere nuovamente sospinti sulla strada, sotto la luce volgare dei lampioni. Avremmo voluto restare, rimanere ad ascoltare e parlare fra gli ulivi, fino al diradarsi delle ombre ed al fare del giorno.
lunedì 28 luglio 2008
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