L’incompatibile (2003)
Seconda lezione delle tenebre
con Marcello Sambati
scena, testo e regia Marcello Sambati
immagini Luigi Francini
assistente alla regia e web designer Massimo Ciccolini
ideazione e realizzazione luci Gianfranco Staropoli
A precipizio negli abissi del corpo e della voce. La vertigine poetica e attorale di Marcello Sambati si apre sulla rivelazione di un qualcosa che l’io contiene: una bestia, un ibrido incorporeo, un fantasma che invade, occupa, sradica il corpo indifferente al dolore e allo strazio, “incompatibile” con l’umanità, mostruoso, pazzo, criminale, martire, malato, diverso…
Un nuovo affascinante spettacolo di Marcello Sambati dopo Dall’Oscurità dove teatro e poesia ci conducono alle soglie dell’ineffabile e della rivelazione.
Attraverso me, per mezzo mio, qualcosa si vuole mostrare: una bestia, un ibrido composto, mescolato; ha voce incorporea, voce di fantasma, di nessuno. Ma io non conosco il mezzo per darle forma, non so cosa vuole dire, non so cosa realmente sia. M’invade, mi occupa, mi sradica, mi confina e mi sconfina, indifferente al mio dolore e al mio strazio, che assume come propri per manifestarsi. Rivela altri sensi, amari, aspri, nudi, come nella danza cieca del caos o nella poltiglia degli elementi in un mortaio. Attraverso il sacrificio della parola, della voce e del corpo, rifiuta ogni partecipazione, di qualsiasi specie, al destino umano. Incompatibile, si accomuna a certe figure estreme d’esistenti: mostri, pazzi, criminali, martiri, malati. Suo scopo non è forse essere compreso ma r-esistere nella differenza e nell’inconciliabilità.
Tra l’apparizione e lo sprofondamento sta la partitura, come precipizio nel Fuori, nell’impossibile appunto. L’Incompatibile si presenta qui come un corpo alla deriva nello spazio reale, sulla cui testa si addensano vertigini; un corpo appeso, infilzato, squadernato in una teca da museo antropologico come un insetto; uno che nella lenta ossessiva alternanza di chiaro e scuro tenta di comunicare: pura voce nell’apnea di un fiato che arde per nulla, si strugge a vuoto e parla al deserto, sperimentando l’extra umano, l’insostenibile gravità del vuoto e l’oscurità della voce.
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http://www.idratools.org/tenebre/incompatibile/incompatibile.mov
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