L’opera delle farfalle

Il progetto ‘Farfalle’, nato dai laboratori di Tuscania Teatro, dagli scritti e dalla ricerca di Marcello Sambati sull’essenza del Femminile nelle arti della scena.

La metafora delle farfalle
‘Merope’ è una specie di farfalla la cui caratteristica è l’invisibilità. Perfettamente confusa nei colori del paesaggio, esempio di mimesi ineguagliabile, è qui metafora femminile d’eccellenza, come riconoscimento della non-separazione dell’essere, del suo sentire e del suo appartenere al mondo. Si conosce, il femminile, nelle infinite comparazioni della natura, coi suoi cicli e le sue catastrofi, le sue meraviglie, tutte declinate al femminile: la solarità del sole, l’oscurità della notte, l’azzurrità del cielo…

L’esperienza del laboratorio
Abbiamo visitato alcuni luoghi del femminile, pezzi di verità, territori corporali e spirituali prima che mentali, che figurano esplicitamente modalità di linguaggio, interdetto o possibile, che sempre precede o segue il concetto, per una drammaturgia del femminile che appare luminosa, come una radura solare del sentire umano.
Dal cordone ombelicale al batticuore, al respiro; dai confini del proprio corpo alle lacrime, dagli impulsi del richiamo, territori di sirene, a quelli ferini o velenosi di tigri o vipere. E l’acqua, il sangue, il latte, i liquidi della vita. L’intimità delle forme, nella gioia e nel lutto. Quante corrispondenze, quanta empatia con i flussi, le temperature, le stagioni… vita che contiene vita.

Questa versione da teatro d’autore è strutturata in forma di concerto vocale e strumentale, che mette in risalto la musicalità ed il fluire naturale del discorso poetico. La voce maschile che riporta moti propri di una interiorità femminile crea un misterioso e singolare disorientamento.

(nella foto: Alessandra Cristiani, Simona Lisi, Michela Benedetti, Carola de Berardinis, Costanza Saccarelli, Elisa Saccarelli)


anche in:
anni 2000, laboratori