Prometheu (1997)


di Marcello Sambati

scena di Luigi Francini

coro di anziani del centro diurno di Tuscania

voci dei giovani dei laboratori di Tuscania e Piansano (Vt)

musiche di Goreki, Kancheli, Gubaidulina, Theodorakis

foto di Serafino Amato – Josè Oliveira – Michele Giuliani

La vita è comparazione. Si tratta di ammetterne il fondamento vuoto, accettarne la mancanza di senso. Vivere nella promessa anziché nel possesso. Siamo frammenti, particolari di un corpo molto più grande di noi. Possiamo appena intuirne la sterminata vastità. La nostra  sensibilità non supera l’arco delle gradazioni che va dal calore al gelo, dal materiale allo spirituale. Prometheu è un titolo di comparazioni senza fine. Un corpo arso, espiato come di un dio che dal fuoco e dal metallo per un istante s’è incarnato e incantato – un dio tarlo, roditore del linguaggio per farne luce e musica, procedendo verso il fossile e il calcareo . in una lingua di angelico fuoco. Prometheu si rioffre e al niente creatore, si restituisce, si congeda dall’esistente con una c antica d’amore da un corpo ormai spezzone di scena, quasi una vecchia marionetta in conclusa o in via di smontaggio a cui fanno coro chiamati la raduno finale animali e vegetali coi loro infiniti in risonanze.

Ci ba scattu intra lu cueru!

Su foglie di palma, su spine
di cardo
Lunazioni infinite

E sul leggio del corpo la rosa
nostalgia
D’un’infanzia di fuoco

La voce che dice la parola, non come segno che contiene significato e valore ma come tessitura e risonanza, condensazione di senso spazio, tempo e musica, è una viscera aperta. La trama poetica non corrisponde a una vicenda o ad un evento personale o storico. La trama è cosmica, un sistema di moti e soli, coagulo di forze che dolorosamente si tracciano e si allacciano alla voce, portandola sul pentagramma dei brusii, dei soffi e delle risacche, dal corpo mantice agli infiniti cori.

Nel cranio cospirano le essenze
Nel ventre ho solo
Trasparenze

La nuvola, la gemma
la diramazione

parole tele, fazzoletti
d’una visione

Non ho più coscienza
Sortemia


anche in:
anni '90