Una piccola ballerina colpita dalla cecita’ (Sho – la bellezza finale) Corriere della sera – 1998

  Sho. La Bellezza finale tratto dalla Storia di Shunkin di Junichiro Tanizaki, nato dalla collaborazione di due compagnie del teatro di ricerca, Dark Camera e Il Pudore Bene in Vista, questo lavoro unisce teatro, danza e arti visive. Raffinato gioco di seduzione, lo spettacolo e’ una fuga onirica nelle atmosfere di Tanizaki tradotte in testi di forte impatto da Marcello Sambati. E’ la storia della bella Shunkin, colpita da cecita’ a nove anni: costretta ad abbandonare la danza, si dedica allo studio della musica. Il suo fedele allievo Sasuke la seguira’ in tutto, fino all’ estrema cecita’ autoinflitta. E proprio il contrasto fra luce ed ombra a delineare lo spazio all’ interno del quale la coreografia di Giovanna Summo scandisce il ritmo dell’ azione. Le nicchie della sala, quasi materializzazione dei meandri nascosti dell’ interiorita’ dei personaggi, risuonano di rumori reali prodotti dagli attori danzatori in un continuo rapporto fra dimensione sonora e gestuale.

Marco Andreetti – Corriere della Sera (17 dicembre 1998)